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L'amore per la terra dell'antica cultura di Procida è l'amore di chi non può viverne con regolarità le stagioni e sogna di sbarcare in primavera o in autunno, per seminare, per cogliere i frutti, per veder sbocciare la rosa. I giardini segreti sono luoghi di lavoro e di piacere, ci si coltivano le verdure per nutrire lo stomaco e i fiori per nutrire lo spirito. Le piante mischiano il corpo con l'anima. Il limone sposa l'ortensia e i pomodori il fiore tropicale portato da un viaggio in paesi lontani. L'esuberanza della terra vulcanica rende difficile coltivarla con ordine ma è merito suo se i costoni dell'isola in primavera diventano così ricchi di profumi, di forme e di colori; veri giardini selvaggi e verticali che nessun botanico saprebbe progettare così. Nei giardini segreti qua e là spunta una panca di pietra bella come una scultura, una colonna neoclassica, la cupola di un gazebo settecentesco mezzo diroccato, la rampa di un'antica discesa a mare. Sono testimonianze di un mondo scomparso che potrebbe risorgere, quello dell'uomo che contempla la natura e cerca di aggiungere bellezza alla bellezza nell'unico modo possibile: un rispetto incantato.